MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

La zona geografica, sia per la produzione di latte che per la trasformazione e il confezionamento, comprende l’intero territorio delle province di Caserta, Salerno e parte delle province di Napoli, Benevento, Latina, Frosinone, Roma, Foggia e Venafro (IS).

Il termine “mozzarella” deriva dal verbo “mozzare” ovvero l’operazione praticata ancora oggi in tutti i caseifici, che consiste nel maneggiare con le mani e con moto caratteristico il pezzo di cagliata filata e di staccare subito dopo, con gli indici ed i pollici, le singole mozzarelle nella loro forma più tipica: tondeggiante. 

Nel XII secolo le bufale, sempre più apprezzate per la produzione del loro latte, consolidano la loro presenza nelle pianure costiere della piana del Volturno, del Sele e dell’Agro-Pontino. In questo periodo compaiono i primi documenti storici che testimoniano come i monaci del monastero di San Lorenzo in Capua erano soliti offrire un formaggio denominato mozza o provatura (quando affumicato), ai pellegrini del Capitolo Metropolitano, che annualmente si recavano in processione sino alla chiesa del convento. 

Oggi la Mozzarella di Bufala Campana DOP è un prodotto conosciuto, apprezzato ed esportato in tutto il mondo.

La Mozzarella di Bufala Campana DOP è un formaggio fresco a pasta filata, prodotto esclusivamente con latte di bufala raccolto nella zona d’origine. Oltre alla forma tondeggiante che parte da 10 grammi (perlina, ciliegina, bocconcino), il disciplinare di produzione prevede diverse altre tipologie quali nodini e trecce, queste ultime fino a tre chilogrammi.

Le caratteristiche sensoriali sono le seguenti: odore ed aroma di latte, sapore dolce acidulo, struttura morbida e ricca di umidità. 

Alla vista: bianca porcellanata senza occhiatura, struttura morbida. 

All’olfatto: latte fresco. 

Al gusto: aromi lattici, latte fresco e yogurt, ricca di umidità.

Il formaggio Mozzarella di Bufala Campana DOP, per legge (D. Lgs. 109/92, art. 23), deve essere posto in vendita solo se pre-confezionato all’origine (buste termosaldate, vaschette, bicchieri, ecc.). 

Ogni confezione deve riportare: 

  • denominazione 
  • logo 
  • numero identificativo del caseificio 
  • marchio aziendale di commercializzazione 
  • anno di iscrizione al Consorzio Sigillo di garanzia 

Nel caso di una busta annodata, deve essere presente, sopra il nodo, un sigillo di garanzia apposto dal produttore.